GeneraleB.lab, la ricetta vincente

Dicembre 11, 20151
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Come nelle più scontate descrizioni su Wikipedia, per parlare di B.lab partirei sicuramente da qualche breve cenno storico. B.lab nasce dalla fusione di due gruppi di rappresentanza nel lontano 2001: come la maggior parte di voi ero ancora alle elementari (e volevo fare l’astronauta), per comprare qualsiasi cosa il prezzo si convertiva dalla lira all’euro (cosa durata per parecchi anni in realtà) e Tiziano Ferro cantava Rosso Relativo.

Adesso arriva la parte un po’ sborona, ma necessaria, perché per raccontarvi chi siamo c’è bisogno di dare spazio alle nostre vittorie: per la terza volta di seguito (cioè da sei anni) B.lab si attesta come gruppo di rappresentanza vincente nelle elezioni bocconiane. Prima con Antonio Aloisi nel 2011, poi con Alessandro Sbrizzi nel 2013 e attualmente con Giulia Bifano alle elezioni dello scorso aprile, abbiamo collezionato un record dopo l’altro di preferenze per chi rappresenta gli studenti in CdA e continuiamo ad essere l’unico gruppo presente in tutti gli organi. Oltre ai risultati interni alla Bocconi, B.lab convince anche negli atenei lontani da Via Sarfatti: nel 2013 (in contemporanea alle elezioni per gli organi collegiali) viene eletto Angelo Antinoro al CNSU, primo studente bocconiano nella storia, con il maggior numero di preferenze tra Liguria, Piemonte e Lombardia per la lista di UniLab SvoltaStudenti.

Potrei fermarmi qui, con questa sorta di elenco di vittorie ottenute e senza andare troppo oltre, ma farei un torto enorme a B.lab, a chi ci conosce da un po’ di tempo e a chi sta leggendo queste righe per farsi un’idea. Tutti i traguardi citati in precedenza sono facilmente interpretabili: in qualsiasi tipo di elezione si compie una scelta ben precisa tra diverse opzioni, c’è una parte che risulta vincente e che ha la responsabilità di lavorare bene se vuol essere riconfermata in futuro. E allora qual è la ricetta vincente? Purtroppo (o per fortuna, dipende da quanto siete maniaci del controllo) una ricetta perfetta per fare rappresentanza non ce l’abbiamo, probabilmente non esiste, ma qualche indicazione di massima sicuramente si può individuare.

Il nostro ingrediente principale è l’impegno: senza non si va avanti. Non c’è differenza tra candidati e non candidati, tra eletti e non eletti, tra gente che fa parte di B.lab da anni e chi si è unito/a da qualche settimana. Se c’è un progetto che ti appassiona, un’area particolare che ti piace o qualche competenza extra che può risultare utile ti metti semplicemente a disposizione: ci sono cose da fare abbastanza facili, altre risultano un po’ più complesse. Riunioni quasi ogni settimana, desk per promuovere una determinata iniziativa, il SalvaMatricole, eventi e conferenze con ospiti di rilievo, Blab2thePark al Ravizza e il Galà di Natale non si preparano come dei parziali openbook, dietro le quinte c’è sempre il lavoro di tante teste messe insieme per ore, giorni e spesso settimane… ma il risultato finale ti dà una soddisfazione veramente senza paragoni, ne vale la pena!
L’impegno porta inevitabilmente a formare spirito di gruppo: in B.lab ci sono persone molto diverse tra loro, ragazzi e ragazze con esperienze di vita differenti e spesso con punti di vista opposti… e credo che proprio questo aspetto sia una delle nostre maggiori ricchezze.

Non c’è un prototipo di blabbino, non devi soddisfare nessun “requisito particolare”, non abbiamo tessere d’iscrizione né procedure di recruitment: gli unici requisiti imprescindibili sono voglia di fare e disponibilità. In B.lab ci sono ragazzi e ragazze da ogni parte d’Italia e del mondo (anche dal Molise, che credo sia vicino Narnia), che lavorano insieme nonostante alcuni problemi di comunicazione (soprattutto tra dialetti polentoni e terroni): nonostante le diverse opinioni, anzi, grazie alle diverse opinioni, si raggiunge spesso quel punto di incontro necessario tra proposte diverse che si traducono in risultati.

Probabilmente sono stato troppo didascalico, ho sicuramente dimenticato moltissimi dettagli importanti e necessari per farvi capire non cos’è B.lab, ma chi è B.lab: agli occhi di molti potremmo sembrare un gruppo di studenti che si prende troppo sul serio, che si emoziona se riesce ad ottenere dall’Università delle nuove stampanti WI-FI e che da un punto di vista razionale toglie tempo allo studio per investirlo in un’attività completamente gratuita e senza risvolti materiali… la verità è che crediamo tantissimo in ciò che facciamo, consapevoli di non essere perfetti, ma sicuri di metterci tutto l’impegno del mondo (e forse un po’ di più), in questo non temiamo paragoni.

Al di là di queste 800 parole, il consiglio migliore che posso darvi per comprendere chi siamo e cosa facciamo è questo: parlateci, scriveteci, rompeteci le scatole e metteteci alla prova.

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