Conferenze2015/16: un bilancio e una rotta

Luglio 6, 20160
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Ad accompagnarci stasera c’è il buon umore del mese di luglio, perché è il momento in cui si possono tirare le somme di un anno accademico che volge alla conclusione e, quando si lavora e si lavora bene, i bilanci sono un momento importante e gratificante per dare a noi stessi il senso di ciò che facciamo. La comunità Bocconiana ha lavorato intensamente quest’anno: lo hanno fatto gli studenti, i docenti, lo staff amministrativo e senza dubbio lo hanno fatto il Consigliere Delegato e il Rettore. A proposito del Rettore Sironi, il 20 giugno il CDA della nostra Università ha deliberato all’unanimità la nomina del nuovo rettore, in carica da novembre per il biennio 16-18 indicando come successore del Rettore Andrea Sironi il professore Gianmario Verona. Al Professor Gianmario Verona vanno i nostri migliori auguri di un operato fitto di successi e passione, e forte di un’alleanza solida che lega la guida dell’Università ai suoi studenti. Alleanza che sapremo tenere viva sotto il cappello di quei valori comuni e di cui andiamo orgogliosi che certamente il prof. Verona rappresenta e saprà rappresentare.

E se è vero che luglio è il mese dei bilanci, è ancor più vero che è questo luglio a suggerirci un bilancio particolarmente importante: quello dell’operato del Rettore Sironi. Bilancio non certo conclusivo ma senz’altro definitivo in termini delle conclusioni che porta con sé. Non certo conclusivo perchè abbiamo depositato nel cantiere delle idee inaugurato con il Rettore Sironi e la sua squadra numerose proposte che saremo felici di condividere al più presto anche con il nuovo Rettore, affinché l’eredità di questo Rettorato continui a passo di futuro, con un Rettore Sironi che sappiamo continuerà a rappresentare un saldo e presente riferimento.

Ma, dicevo, noi studenti il nostro bilancio l’abbiamo fatto e ce l’abbiamo molto chiaro: al Rettore Sironi e al suo lavoro incessante e determinato dobbiamo molto dell’ulteriore e costante evoluzione della nostra Università in termini di qualità della didattica, internazionalizzazione e formazione umana, oltre che accademica, degli studenti. È forse questa, la sfida di formare giovani persone oltre che giovani economisti o giuristi, a rappresentare la prova più ambiziosa per un Rettore. E al Rettore Sironi ci sentiamo di dire grazie, per aver profuso con successo ogni sforzo in tal senso: dalla valorizzazione delle attività sportive, dell’associazionismo sano e del volontariato, come di ogni strumento di stimolazione costruttiva del pensiero critico.

Se i giovani bocconiani sono in grado di conoscere le nozioni economiche e giuridiche e di pensarle e interiorizzarle con i filtri necessari della solidarietà, del buon senso, potremmo dire dell’etica senza pensare di essere troppo altezzosi, è senz’altro anche merito di un Rettorato aperto e lungimirante come questo al quale va il nostro plauso. Alleanza, dicevo, quale motore necessario un’accelerazione certa e appassionata. Alleanza che significa in primis comunità e senso di appartenenza profondo e che in questa Università assume un significato così denso da essere posta perfino alla base di BETA, perno di progettazione del futuro dell’apprendimento in Bocconi che è acronimo di un’Alliance composta da Divisione Affari Didattici, ICT, LIA, Biblioteca, Scuole e studenti.

Se c’è una cosa che mi appare chiara, per tornare ai bilanci e fare quello di questo mio primo anno da rappresentante degli studenti in CDA, è che è senza dubbio questo patto di collaborazione fittissima che unisce forte ogni componente della nostra Università a rendere Bocconi un’Università in cui accelerare è possibile, perché lo si fa insieme. Studenti, Docenti, Staff Amministrativo e le Guide dell’Ateneo hanno senz’altro ruoli diversi, hanno senza dubbio età, attitudini, difetti diversi. E di difetti noi studenti ci riserviamo finanche il diritto di averne di più, affinché voi ci possiate insegnare a ridisegnarli provando ad essere adulti fino in fondo.

Ma insieme, tutti coloro che sono qui stasera, condividono la rotta e la destinazione, ed è questo a fare la differenza in una navigazione. Non ci sono ancore ma solo vele spiegate in una direzione di cui noi studenti ci sentiamo coautori e partecipi. Non ci sono ancore, ma vele spiegate verso il futuro di cui noi studenti sappiamo di rappresentare il vento che al timone suggerisce e si affida. E a proposito di navigazioni, vi auguro una splendida estate per ritrovarci a settembre in un’ancora più salda, più intensa alleanza che parta dagli uffici di Piazza Sraffa, transita da quelli di Via Roentgen e arriva fino a quelli di Via Sarfatti, 25.

Giulia Bifano

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